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L’eccesso di acidità nel nostro organismo spiegherebbe anche quello che è considerato uno dei più grandi problemi della civiltà occidentale: l’eccesso del livello di colesterolo nel sangue.
Come abbiamo visto il sangue acido tende a legare a sé il calcio dello scheletro per neutralizzare il pH troppo basso, ma il minerale dalle ossa può essere prelevato solo molto lentamente, soprattutto in certi casi di acidità acuta che potrebbero essere fatali. Quindi c’è bisogno di depositi di calcio più vicini e soprattutto disponibili a cedere il minerale in maniera più veloce, come per esempio le pareti dei vasi sanguigni. Ma quando il calcio delle pareti vascolari viene utilizzato, viene rimpiazzato dal colesterolo, una sostanza sempre presente e resistente all’acidità, al contrario del calcio.
Il problema nasce quindi se il nostro organismo deve giornalmente combattere con costanti livelli di acidificazione, perché è conseguentemente costretto a produrre maggiori quantità di colesterolo per cercare di sostituire il calcio utilizzato e proteggere le pareti dei vasi.
Una delle conseguenze più logiche è la classica arteriosclerosi, cioè un indurimento (sclerosi) della parete arteriosa che compare con il progredire ell’età.
Questo indurimento arterioso è la conseguenza dell’accumulo di tessuto connettivale fibroso a scapito della componente elastica, dovuto proprio al fatto che per mantenere spessore e elasticità dei vasi sanguigni, il colesterolo, mescolato alle scorie acide presenti nel sangue, viene depositato sulle pareti delle arterie. È un altro meraviglioso stratagemma (purtroppo frainteso) del nostro organismo, cioè quello di convertire gli acidi liquidi in acidi solidi, in modo che non si possano disciogliere nel sangue e fare danno; colesterolo e acido urico cristallizzato (responsabile di un altro problema, la gotta) sono un esempio di queste scorie indurite.
La medicina ufficiale, quando vede valori alti di colesterolo e acido urico, tenta di abbassarli con le medicine, non comprendendo che sono S.O.S. che il nostro organismo sta lanciando, e che dicono essenzialmente: meno cereali e più frutta/verdura/acqua!
Con il tempo le scorie induriscono le arterie, rendendole piano piano sempre meno elastiche, perdendo la loro capacità di mantenere fluido il sangue. Così, alcune sostanze presenti nel sangue cominciano a depositarsi e danno l’avvio al processo che porterà alla formazione della “placca”, un indurimento circoscritto della parete del vaso. Una volta formatasi, la placca tende ad accrescersi all’interno del vaso e a restringerne progressivamente il calibro, riducendo, di conseguenza, l’apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita di quei tessuti che l’arteria deve nutrire. Può accadere inoltre, che una placca, se particolarmente molle, si rompa ed i suoi frammenti “embolizzino”, cioè, trasportati dal sangue, vanno a chiudere i piccoli vasi situati più lontano.
È evidente quindi che alti livelli di colesterolo non sono il “diavolo”, ma una risposta fisiologica e protettiva dell’organismo all’acidità, che quindi non va combattuta con farmaci, ma semplicemente riequilibrando l’alimentazione e mangiando più cibi alcalini.
Il colesterolo alto è quindi solo una conseguenza e NON una delle cause primarie dei problemi cardio-vascolari, e non ha quasi nessun valore l’assunzione di alimenti specifici, visto che comunque l’80% è autoprodotto dall’organismo.
L’affermazione è pesante, visti i profitti delle sostanze anticolesterolo, le cosiddette statine, che rappresentano i farmaci in assoluto più venduti nel mondo, con un fatturato di circa 26 miliardi di dollari all’anno. Proprio per questo ho cercato delle controprove, dei dati riguardanti le popolazioni che ai nostri giorni attuano ancora la dieta paleolitica, cioè con un maggior apporto alcalino nella loro dieta, come per esempio gli aborigeni in Australia, oppure i Kung in Botswana (Africa) o gli Indios Yanomamo in Brasile. Se la teoria dell’equilibrio-acido base fosse vera, tutte queste popolazioni devono avere per forza livelli di colesterolo modesti, in quanto non hanno eccessi acidi da smaltire con il calcio osseo. In effetti è proprio così, dato che le analisi su questi arcaici cacciatori-raccoglitori hanno confermato che i loro livelli di colesterolo e anche di pressione sanguigna sono bassissimi.
Vorrei sottolineare che il record del colesterolo più basso del mondo (assieme ai pigmei dello Zaire) è proprio ad appannaggio degli Hadzabe, che ricordo, è la tribù della Tanzania che ancora beve una delle acque più alcaline del mondo, quella del lago Eyasi.
Considerato che per ovvie ragioni non possiamo abbeverarci da quella fonte è opportuno e auspicabile produrre Acqua Kangen, l’acqua buona, direttamente dal rubinetto di casa nostra.
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