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lunedì 26 aprile 2010

La rivoluzione nella salute: acqua kangen!

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Per vivere il nostro sangue e tutte le cellule devono sempre rimanere in uno stato alcalino.

GLI ACIDI ACCELERANO LA VECCHIAIA

Il corpo ha un modo molto intelligente per trasformare questi scarti acidi in scarti solidi.
Lo stoccaggio può avvenire in molte parti, incluso il grasso corporeo. Esempi di scorie e acidi salificati nel nostro organismo sono: colesterolo, acidi urici, calcoli al fegato, acidi solforici e fosforici (puri veleni) ecc…

Per poter effettuare una neutralizzazione delle scorie e delle tossine, si necessita di minerali alcalini.
Tra i maggiori problemi causati dalle scorie acide si deve considerare che esse coagulano nel sangue rendendolo spesso e tale da ostruire i capillari. Il nostro corpo cerca di eliminare dalla circolazione queste particelle fissandole nelle pareti delle arterie per prevenire danni peggiori: il processo progressivo di accumulazione nelle arterie porta ad una restrizione progressiva di queste. Questa condizione compromette il flusso sanguigno e crea l’obbligatorietà di interventi bypass.

Un’altra tipica malattia degenerativa degli adulti, causata da una scarsa circolazione sanguigna, è il diabete, cioè un accumulo di acidi attorno al pancreas.

LE CELLULE CANCEROGENE SONO ACIDE, LE CELLULE SANE SONO ALCALINE.
I PRODOTTI ALCALINI O BASICI NEUTRALIZZANO GLI ACIDI.

La verità scientifica è che gli alcalini/basici neutralizzano gli acidi in un processo semplice e naturale.
L’acqua alcalina non ha nessun valore nutritivo o medicinale per guarire le malattie: tutto ciò che fa meravigliosamente bene è neutralizzare le scorie acide del corpo, rendendole liquide per essere eliminate dai reni.
Esempio: toccando il grasso della carne, se ci facciamo caso, le nostre dita diventano unte e la sola acqua non basta per sgrassarle. Serve anche un detergente o un sapone alcalino. Il grasso (unto) della carne è acido mentre il sapone è acido/alcalino.

Noi ci preoccupiamo di lavarci e togliere lo sporco sul corpo, ma trascuriamo completamente lo sporco accumulato dentro il corpo.
Quando il livello di acidità nel corpo si alza oltre una certa soglia compare il dolore in varie zone: il dolore è proprio dovuto alla concentrazione di scarti acidi in quella zona.

QUANDO DIVENTIAMO VECCHI DIVENTIAMO ACIDI,
QUANDO DIVENTIAMO ACIDI DIVENTIAMO VECCHI

La condizione di acidosi può essere invertita:
-1 mangiando: cambiando la dieta.
-2 utilizzando integratori alimentari, spesso molto costosi.
-3 con la meditazione.
-4 rilassarsi: lo stress è un grandissimo acidificante, molto più del cibo.
-5 BEVENDO ALCALINO PER LA SALUTE E LA LONGEVITA’

L’ACQUA è il SOLVENTE CHE CI RIPULISCE DAI NOSTRI SCARTI, che idrata la pelle.
L’acqua ha un forte vantaggio sul cibo, infatti se presa in eccesso può essere eliminata.

L’acqua alcalina provoca la stimolazione degli acidi dello stomaco creando come contraccolpo una scarica di alcalinità nel sangue. Essa pulisce e disinfetta i reni quando esce dal corpo.
Altra buona ragione per bere acqua alcalinizzata è che essa è microclusterizzata e può infiltrarsi nei tessuti in modo più efficace dell’acqua semplice. L’acqua alcalinizzata ha un alto contenuto di ossigeno che è uno dei più forti antiossidanti.

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lunedì 12 aprile 2010

L’acidificazione del sangue e il calo di pH nelle urine

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L’importanza vitale dell’equilibrio acido-basico del sangue, dove il valore ottimale pH per il sangue umano (essere vegetariano-fruttariano per disegno e piano preciso del Creatore) è tra i valori 7.35 e 7.45, mentre negli animali carnivori ed onnivori, mentre negli animali carnivori e onnivori (a sangue decisamente acido) tale livello scende ben sotto il valore 7 sulla scala acido alcalina 1-14, dove l’1 rappresenta la massima acidità,il 14 la massima alcalinità, e il 7 la posizione neutra.

L’acidosi è uno stato di intossicazione per eccesso di sostanze acide accumulate nell’organismo, come succede nei classici esempi di malattie gravi da acidificazione (osteoporosi, diabete, cancro) e negli stati di alimentazione deficiente di carboidrati (e abbondante invece di grassi e proteine).
L’acidità in chimica è la proprietà di una sostanza di mantenere in soluzione ioni di idrogeno H+ (acca-positivi), e si misura in pH.
Il pH non è dunque altro che l’abbreviazione di potenziale Hydrogenium, e rappresenta la concentrazione degli ioni H+ presenti nella soluzione.

Se misurando il pH delle mie urine trovo che esso è da 7 a 7.5 di mattina, e poi scende a 6 durante il giorno, cosa può significare?

La domanda di cui sopra è di grande utilità ed intelligenza.

Mette in effetti in risalto il problema delle analisi reali in senso dinamico, contrapposte alle analisi virtuali, fisse e teoriche, di cui sono pieni zeppi i testi di tutte le università e le bacheche di tutti gli ufficiali sanitari.
Se i ricercatori lavorassero seriamente e con più metodo, alla ricerca dei valori nei diversi momenti della giornata e nelle più svariate circostanze della vita, ci troveremmo con parametri più complessi e oscillanti, ma con una scienza assai più realistica e interessante di quella virtuale, statica e ingessata che siamo costretti a sopportare.
Ci troveremmo con tabelle assai più vere ed autentiche di quelle, spesso devianti e imbroglianti, imposte al mondo dalla Fda, tanto per fare un esempio.

Per misurare la presenza di leucociti nel sangue, i medici si accontentano in genere di dirti che l’uomo ha normalmente 6000 unità di leucociti per mm cubo di sangue.
Ci voleva il medico russo Kautchakoff, coi suoi memorabili esperimenti svizzeri del 1930, per dimostrare che quei numeri non dicevano granché sulla situazione reale, e che gli sbalzi dei leucociti erano basilari per capire la dinamica e il significato della leucocitosi.
Per fare questo, Kautchakoff organizzò dei gruppi di soggetti diversi (gruppo vegano-crudista, gruppo latte-ovo-vegetariano non crudista, gruppo onnivoro e carnivoro) e prese ad ogni singolo soggetto un campione di sangue prima del pasto principale e dopo il medesimo, mettendo a confronto le due provette appartenenti a ciascun individuo, verificando cose molto interessanti che sono rimaste negli annali della medicina e della scienza nutrizionale..

Scoprì che, nel vegano crudista, i 6000 leucociti iniziali prima del pasto restavano 6000 anche dopo il pasto, mentre nel gruppo latte-ovo-veg non crudista i 6000 raddoppiavano e diventavano 12000, e nel gruppo onnivoro-carnovoro non crudista triplicavano a 18000, a testimonianza che i cibi sbagliati agivano da trigger, o da grilletti scatenanti del pericoloso fenomeno leucocitico, allorquando i cibi prescelti sono quelli sbagliati e non compatibili con le esigenze corporali umane, per cui vengono riconosciuti e classificati dai nostri sensori interni (nell’ipotalamo) come autentici nemici invasori da contrastare e combattere mediante il sistema immunitario come materiale estraneo e non-self.

Per venire al nostro problema specifico riguardante l’equilibrio acido-basico, non esistono, per quanto ne sappiamo, esperimenti e statistiche dinamiche altrettanto sistematiche sulla acidificazione del sangue.
Bisognerebbe prendere delle persone e testar loro il sangue prima e dopo ogni diversa gamma di cibi, prima e dopo ogni azione giusta o sbagliata, prima o dopo ogni fumata di sigaretta, ogni caffè, ogni piatto di carne consumato, e così via.
Siccome gli esperimenti costano parecchio, ci vogliono sponsor e finanziatori disposti a sborsare molti fondi per amore del puro e semplice sapere, cosa che risulta essere sempre più difficile oggigiorno, dove ogni test viene innanzitutto finalizzato a dimostrare le cose che interessano ai finanziatori, e non certo quelle che rischiano di diventare armi controproducenti nelle mani della parte avversa.

Quello che sappiamo con sicurezza è che esistono alimenti alcalinizzanti, che mantengono il nostro pH inalterato (e sono tutti i frutti e le verdure allo stato crudo) ed elementi acidificanti, che tendono invece ad abbassare il pH stesso pericolosamente dai valori normali (e sono le carni, il latte, i cereali stracotti, i legumi, e tutti gli alimenti concentrati e cotti in genere).
E sappiamo pure che, ad ogni mangiata sbagliata, ad ogni proteina inopportuna contenuta nella carne e nel latte ingeriti, ad ogni carburante difettoso e problematico che andiamo a versare nel nostro sistema, parte un processo acidificante che il sistema immunitario è costretto a considerare come emergenza mortale, a stoppare immediatamente mediante l’uso di un adeguato tampone alcalino (soprattutto calcio organico, ma anche sodio e magnesio organici, che sono tutti minerali alcalini).

Più grave l’acidificazione e più calcio organico serve (e quel calcio contenuto nel cibo ingerito, nel latte ingerito, a nulla serve, essendo stato reso inorganico dalle lavorazioni e dalla bollitura).
L’intervento immunitario è istantaneo ed urgente, poiché un’acidificazione non immediatamente stoppata e corretta significherebbe morte sicura, per blocco immediato di tutte le operazioni e gli interscambi elettromagnetici che avvengono in continuazione nel sistema cellulare e nel corpo.
Ecco dunque le continue emergenze, i ripetuti prelevamenti di osseina dalle ossa, e la conseguente osteoporosi di cui sono classiche vittime i consumatori di latte e latticini, come dimostrano chiaramente le precise statistiche mondiali che vedono non a caso ai primi posti dell’osteoporosi, del diabete e del cancro, proprio i paesi a più alto tasso di consumo di latte e di carne.

Ancor meno si sa, con precisione e rigore statistico, sul comportamento del pH nelle urine, nel sudore, nel materiale biologico escretorio.
Possiamo però fare dei ragionamenti e delle ipotesi che possono far capire, ad esempio, quale è la logica e il meccanismo che fa abbassare il valore delle urine da un pH 7.5 nelle prime ore della mattina, a un pH 6 nel corso della giornata.

Chiaro che, nel sangue, tale abbassamento non è concesso, non succede e non può succedere, altrimenti moriremmo all’istante fulminati da collasso metabolico e cardiocircolatorio.
Il sistema immunitario, ogni qualvolta il pH del sangue scende dalla gamma dei valori previsti di 7.35-7.45, viene allertato dai sensori dell’ipotalamo, e invia un messaggio-missile telegrafico al midollo spinale, per il rilascio di osseina.

Nell’urina invece, e anche negli altri liquidi di scarto, tale meccanismo non scatta, per il semplice motivo che si tratta di materiale liquido ormai escreto, esternato ed esausto, già finito fuori dalla parte nobile-operativa dell’organismo, non più appartenente alla giurisdizione del medesimo, e quindi soggetto a normale processo degenerativo di ossidazione e di acidificazione.
Quindi nulla di strano, negativo e preoccupante nel fatto che esista un fisiologico calo del pH nelle urine.

In un pianeta Terra tormentato e sconquassato dalla acidificazione dei suoi improvvidi abitanti, che fanno quasi a gara a chi si acidifica di più, il consumo di antiacidi procede non a chili ma a tonnellate.
Ma i farmaci non possono sostituirsi agli alcalinizzanti naturali. Essi possono solo apportare sensazioni benefiche limitate e di breve periodo, che lasciano inalterati al loro posto i meccanismi produttori del fenomeno acidosi.
Non esiste dunque alcuna alternativa al problema se non quella di correggere radicalmente le proprie ideologie e le proprie abitudini alimentari, le quali consistono socialmente, ai tempi attuali, nel far transitare, nei nostri corpi vegeto-fruttariani, prodotti animali pieni di insidie e severamente vietati dalla scienza e dalla logica nutrizionale, cibi cotti e devitalizzati carichi di zavorra vuota, ossidante ed acidificante.

L`acqua costituisce ca. il 70% del nostro corpo, vale a dire che su 70kg di peso ca. 42 litri sono acqua. Possiamo, quindi facilmente comprendere come bere acqua alcalina ( acqua Kangen) possa essere una strada percoribile da tutti per alcalinizzare il nostro organismo in modo naturale senza l`uso di sostanze chimiche estranee alla nostra biologia.

Potete ricevere maggiori info su acqua kangen attraverso il sito:

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Fonte : http://www.acqua-kangen-alcalina.com

mercoledì 7 aprile 2010

Come l'acqua alcalina agisce per prolungare la vita.

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ACQUA ALCALINA E ACIDO GASTRICO

Noi tutti sappiamo che invecchiamo e ci ammaliamo a causa dell`accumulo di acidità in eccesso nel nostro organismo e che l`alcalinità neutralizza l`acidità; perciò, bere acqua alcalina ha senso. Ma sappiamo come l`acqua alcalina agisce nel nostro corpo? Alcuni medici sostengono che il nostro acido gastrico annullerebbe comunque l`alcalinità e che, pertanto, bere l`acqua alcalina sarebbe inutile. Come replichiamo loro?

Ecco cosa accade nello stomaco:

Lo stomaco tende a mantenere il suo pH stabile intorno al valore di 4.0. Quando beviamo acqua alcalina ad elevato pH, il pH dell`acqua bevuta si abbassa, mentre quello gastrico aumenta. Questo aumento dipende da quanto alcalina è l`acqua che assumiamo. Appena il pH gastrico raggiunge il pH di 4.5, lo stomaco reagisce producendo più acido cloridrico, al fine di spingere nuovamente il suo pH al di sotto del 4.0.

La modalità con cui lo stomaco produce acido cloridrico è meglio nota alla categoria dei patologi, che a quella dei medici in generale. La formula chimica di produzione dell`acido cloridrico è:

HO2 + CO2 + NaCl = HCl + NaHCO3

Acqua, anidride carbonica e cloruro di sodio (sale da tavola) producono acido cloridrico e bicarbonato di sodio. L`acido cloridrico fluisce nello stomaco,il bicarbonato di sodio nella circolazione sanguigna.

[N.B.: È interessante come la formula di sopra sembri essere semplice, ma nessuno scienziato è in grado di ottenere in laboratorio acido cloridrico e bicarbonato facendo reagire acqua, anidride carbonica e sale. Solo le cellule vive possono realizzare tale reazione chimica. In laboratorio è possibile ottenere solo il contrario: aggiungendo acido cloridrico a bicarbonato di sodio, si otterranno immediatamente acqua, anidride carbonica e sale.]

Il bicarbonato di sodio svolge la funzione di tampone alcalino nel nostro sangue. Infatti, nel nostro sangue due tipi di tampone, quello acido e quello alcalino, costantemente controllano il pH sanguigno e lo mantengono costante sul valore di 7.365. Quando il sangue diviene troppo basico, il tampone acido fa in modo di abbassare il pH del sangue; viceversa, se il sangue diventa troppo acido, il tampone alcalino ne innalza il pH.

I tamponi alcalini sono formati dal bicarbonato (HCO3¯ ) in unione con minerali alcalini. I principali sono bicarbonato di sodio (NaHCO3), bicarbonato di potassio (KHCO3), bicarbonato di calcio (Ca(HCO3)2) e bicarbonato di magnesio (Mg(HCO3)2). Il tampone acido principale è l`acqua (H2O);pertanto non vi è penuria di tampone acido.

LA SCOPERTA DELLA DOTT.SSA LYNDA FRASSETTO

Nel 1996 la Dott.ssa Lynda Frassetto dell`Università della California in San Francisco ha scoperto che, con l`avanzare dell`età, dopo circa i 45 anni, perdiamo gradualmente i tamponi alcalini - i bicarbonati- nel nostro sangue. Intorno ai 90 anni perdiamo il 18 % di bicarbonati nel nostro sangue.

Un quantitativo insufficiente di bicarbonati nel nostro sangue riduce la nostra capacità di gestire (neutralizzare e scaricare) gli acidi che il nostro organismo produce. Questa è la causa dell`invecchiamento. L`età di 45 anni è l`età media in cui gli esseri umani iniziano a mostrare sintomi quali diabete, ipertensione, osteoporosi e molte altre malattie degenerative. E poichè non possiamo più gestire gli acidi, li accumuliamo nel nostro corpo, sotto forma di colesterolo, acido grasso, acido urico, urato, solfato, fosfato, calcoli renali, ecc.

Per maggiori informazioni sui benefici di acqua kangen

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domenica 4 aprile 2010

Acqua alcalina per rafforzare sistema immunitario

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Troppo spesso ci dimentichiamo delle parole di Pasteur. L` acqua alcalina può aumentare l` immunità alle malattie contagiose
Di questi tempi è un argomento per così dire “Hot”, caldo, molto caldo, addirittura radioattivo. I vari allarmi che le organizzazioni sanitarie globali lanciano di volta in volta paventando pandemia e mettendo alla gogna i vari polli e suini. Ricordiamoci però delle sempiterne parole di Pasteur: “Il terreno è tutto, il microbo è niente”.
In altre parole anziché vaccinarci proviamo a potenziare il nostro sistema immunitario. Un metodo semplice potrebbe essere quello di ingerire acqua alcalina. Diversi studi hanno posto l’accento sul fatto che le persone che bevono acqua alcalina hanno un`alta resistenza verso le malattie contagiose e si ammalano raramente.
E anche in caso di malattia la guarigione è molto più rapida del normale.

In Giappone, dove l`acqua alcalina è utilizzata da parecchi decenni come terapia di supporto negli ospedali, si sostiene che due siano i fattori che aumentano l’immunità alle malattie contagiose:

• un livello alcalino alto;

• l’aumento del livello di ossigeno apportato dall`acqua alcalina.

Ergo, bere acqua alcalina aiuterebbe il nostro organismo ad essere più resistente alle malattie contagiose. Anche in caso di contagio, l`acqua alcalina viene in aiuto. Infatti, quando il corpo è invaso da batteri estranei o virus, i linfociti dichiarano guerra agli invasori, e questa guerra causa delle perdite da entrambe le parti.
Le perdite sono cellule morte che sono acide.
Persone con un indice più alto di minerali alcalini nel sangue può neutralizzare facilmente i residui acidi, ripulire il corpo dalle tossine, ristabilire l`equilibrio acido-basico, irrobustire le difese immunitarie , debellare più facilmente l`infezione e tornare in salute più rapidamente.
Un attacco di influenza consuma minerali alcalini, è proprio per questo motivo che i medici raccomandano di mangiare banane per reintegrare il potassio perso (alcalino) durante e dopo gli attacchi influenzali.

Alla luce di queste considerazioni, l`acqua alcalina aiuta l`organismo ad essere più resistente alle malattie contagiose.

Per chi ha interesse ad approfondire l’argomento consigliamo il bel libro di
Sang Whang “Invertire l’invecchiamento”

Oggi grazie alla tecnologia giapponese ognuno può produrre ACQUA-KANGEN-ALCALINA da rubinetto di casa propria grazie al top riconusciuto degli ionizzatori,l`unico classificato APPARECHIATURA MEDICA: la LEVELUK SD501

Per maggiori informazioni visita:
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Colesterolo alto e benefici acqua alcalina

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L’eccesso di acidità nel nostro organismo spiegherebbe anche quello che è considerato uno dei più grandi problemi della civiltà occidentale: l’eccesso del livello di colesterolo nel sangue.
Come abbiamo visto il sangue acido tende a legare a sé il calcio dello scheletro per neutralizzare il pH troppo basso, ma il minerale dalle ossa può essere prelevato solo molto lentamente, soprattutto in certi casi di acidità acuta che potrebbero essere fatali. Quindi c’è bisogno di depositi di calcio più vicini e soprattutto disponibili a cedere il minerale in maniera più veloce, come per esempio le pareti dei vasi sanguigni. Ma quando il calcio delle pareti vascolari viene utilizzato, viene rimpiazzato dal colesterolo, una sostanza sempre presente e resistente all’acidità, al contrario del calcio.
Il problema nasce quindi se il nostro organismo deve giornalmente combattere con costanti livelli di acidificazione, perché è conseguentemente costretto a produrre maggiori quantità di colesterolo per cercare di sostituire il calcio utilizzato e proteggere le pareti dei vasi.
Una delle conseguenze più logiche è la classica arteriosclerosi, cioè un indurimento (sclerosi) della parete arteriosa che compare con il progredire ell’età.
Questo indurimento arterioso è la conseguenza dell’accumulo di tessuto connettivale fibroso a scapito della componente elastica, dovuto proprio al fatto che per mantenere spessore e elasticità dei vasi sanguigni, il colesterolo, mescolato alle scorie acide presenti nel sangue, viene depositato sulle pareti delle arterie. È un altro meraviglioso stratagemma (purtroppo frainteso) del nostro organismo, cioè quello di convertire gli acidi liquidi in acidi solidi, in modo che non si possano disciogliere nel sangue e fare danno; colesterolo e acido urico cristallizzato (responsabile di un altro problema, la gotta) sono un esempio di queste scorie indurite.
La medicina ufficiale, quando vede valori alti di colesterolo e acido urico, tenta di abbassarli con le medicine, non comprendendo che sono S.O.S. che il nostro organismo sta lanciando, e che dicono essenzialmente: meno cereali e più frutta/verdura/acqua!
Con il tempo le scorie induriscono le arterie, rendendole piano piano sempre meno elastiche, perdendo la loro capacità di mantenere fluido il sangue. Così, alcune sostanze presenti nel sangue cominciano a depositarsi e danno l’avvio al processo che porterà alla formazione della “placca”, un indurimento circoscritto della parete del vaso. Una volta formatasi, la placca tende ad accrescersi all’interno del vaso e a restringerne progressivamente il calibro, riducendo, di conseguenza, l’apporto di sangue, ossigeno e sostanze indispensabili alla vita di quei tessuti che l’arteria deve nutrire. Può accadere inoltre, che una placca, se particolarmente molle, si rompa ed i suoi frammenti “embolizzino”, cioè, trasportati dal sangue, vanno a chiudere i piccoli vasi situati più lontano.

È evidente quindi che alti livelli di colesterolo non sono il “diavolo”, ma una risposta fisiologica e protettiva dell’organismo all’acidità, che quindi non va combattuta con farmaci, ma semplicemente riequilibrando l’alimentazione e mangiando più cibi alcalini.

Il colesterolo alto è quindi solo una conseguenza e NON una delle cause primarie dei problemi cardio-vascolari, e non ha quasi nessun valore l’assunzione di alimenti specifici, visto che comunque l’80% è autoprodotto dall’organismo.

L’affermazione è pesante, visti i profitti delle sostanze anticolesterolo, le cosiddette statine, che rappresentano i farmaci in assoluto più venduti nel mondo, con un fatturato di circa 26 miliardi di dollari all’anno. Proprio per questo ho cercato delle controprove, dei dati riguardanti le popolazioni che ai nostri giorni attuano ancora la dieta paleolitica, cioè con un maggior apporto alcalino nella loro dieta, come per esempio gli aborigeni in Australia, oppure i Kung in Botswana (Africa) o gli Indios Yanomamo in Brasile. Se la teoria dell’equilibrio-acido base fosse vera, tutte queste popolazioni devono avere per forza livelli di colesterolo modesti, in quanto non hanno eccessi acidi da smaltire con il calcio osseo. In effetti è proprio così, dato che le analisi su questi arcaici cacciatori-raccoglitori hanno confermato che i loro livelli di colesterolo e anche di pressione sanguigna sono bassissimi.
Vorrei sottolineare che il record del colesterolo più basso del mondo (assieme ai pigmei dello Zaire) è proprio ad appannaggio degli Hadzabe, che ricordo, è la tribù della Tanzania che ancora beve una delle acque più alcaline del mondo, quella del lago Eyasi.

Considerato che per ovvie ragioni non possiamo abbeverarci da quella fonte è opportuno e auspicabile produrre Acqua Kangen, l’acqua buona, direttamente dal rubinetto di casa nostra.

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Diabete ed equilibrio acido-base

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Il nostro organismo, per poter svolgere le sue normali funzioni, dalla sopravvivenza di tutte le sue cellule, all’attività fisica, necessita di energia, che viene fornita dalla combustione di uno specifico carburante che è il glucosio. Il glucosio, per poter essere utilizzato, ha bisogno dell’insulina che, come una chiave, apre la porta delle cellule, consentendo al glucosio di entrarvi.
Se noi ingeriamo glucosio in eccesso ai bisogni, allora questo viene depositato nel fegato come glicogeno e nelle cellule adipose sotto forma di trigliceridi: queste costituiscono le riserve di carburante cui attingere in caso di digiuno. Compito del pancreas, tramite l’azione dell’insulina, è quello di regolare il livello di glucosio nel sangue. Il pancreas delle persone non diabetiche, infatti, produce insulina giorno e notte (in maggiore quantità
però subito dopo i pasti), per mantenere i valori della glicemia a livelli quasi costanti.
Avere il diabete significa che non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina a soddisfare le necessità dell’organismo, oppure che l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente. Il risultato in ogni caso è il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). Dal punto dell’acido-base, questa regolazione sbagliata dei livelli insulina è dovuta proprio ad una carenza di ioni calcio, alcalinizzanti, che conduce progres
sivamente ad una corrosione acida delle isole di Langerhans, il gruppo di cellule deputate proprio alla produzione di insulina. Non solo, l’eccessiva acidità del sangue permette il deposito di scorie all’interno dei vasi sanguigni, impedendo un corretto lavoro del pancreas.

Questo ovviamente vale per chi ha il diabete di tipo II, quello che sopravviene dopo i 40 anni, in quanto in quello di tipo I il pancreas è danneggiato già dall’infanzia. Il diabete di tipo II si può provare a migliorarlo alimentandosi con cibi più alcalini,e come ha dimostrato il Dott. HIROMY SHINYA (Il fattore enzima) bevendo tanta ACQUA KANGEN

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PH: Il fattore dimenticato della nutrizione.

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Il principale impegno del corpo umano per la vita consiste nel costante bilanciamento dell`acidità e dell`alcalinità. Noi ci nutriamo per ricavare l`energia necessaria per le nostre funzioni. Dopo la cessione di energia da parte del cibo, tramite combustione con l`ossigeno, restano rifiuti acidi. Il corpo cerca di fare del suo meglio per disfarsi di questi acidi per mezzo dell`urina, della sudorazione ed espirando biossido di carbonio.

Alcuni acidi tossici non possono essere rimossi facilmente tramite i mezzi appena citati. Pertanto il corpo sottrae calcio al sistema scheletrico per neutralizzare tali eccessi di tossine acide e creare un ambiente più sicuro, provocando però una riduzione della densità ossea.

Il corpo umano è una sorprendente macchina progettata per la massima sopravvivenza. Quando una parte è danneggiata, altre parti cercano di compensarvi. Anche se ciò potrebbe determinare dei danni a lungo termine, la sua priorità è la sopravvivenza nell`immediato.

Il cibo produce continuamente rifiuti acidi che si aggiungono a quelli del metabolismo cellulare e il corpo fa del suo meglio per eliminarli. Tuttavia se non dispone di una sufficiente scorta alcalina (bicarbonati), il corpo non può disfarsi al 100% di tali acidi. Al fine di mantenere il pH sanguigno costante, il corpo adotta un abile stratagemma: converte gli acidi liquidi in acidi solidi come colesterolo o acidi grassi. Infatti se questi acidi non sono sciolti nel sangue, il pH del sangue non si abbassa. INGEGNOSO!

Qual è il danno a lungo termine di questo processo strategico?

Il sangue si addensa e la circolazione diventa lenta a tal punto da non fornire abbastanza ossigeno e sostanze nutritive agli organi vitali, causando così qualunque tipo di malattia ed eventualmente la morte. Questo è il risultato naturale dello squilibrio acido-basico, quando propende verso l`acidità. Il corpo necessita di aiuto esterno per innalzare il livello alcalino e ristabilire l`equilibrio.

Il modo piu veloce e semplice per aiutare l’organismo a ritrovare la condizione di omeostasi è attraverso i liquidi che ingeriamo.

Diamo un’occhiata al PH delle bevande più comuni:

Bevande pH
Latte 6.5
Acqua potabile 7.0
Birra 4.0-5.0
Caffè 2.5-3.5
Aranciata 3.5
Bevanda leggera 2.0-4.0
Coca Cola 2.5
Vino 2.3-3.8

Che sorpresa! Con queste bevande non possiamo aiutare il nostro organismo, nessuna ha un PH alcalino.

Il Dott. HIROMY SHINYA consiglia di bere “BUONA ACQUA” acqua KANGEN (pag 128 del libro il fattore enzima) per idratare adeguatamente il nostro organismo aiutandolo ad eliminare i rifiuti acidi, che come abbiamo capito sono una vera bomba ad orologeria nel nostro organismo.

Per approfondire benefici acqua kangen vai su:

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Cosa sono gli Acidi?

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Si considerano "acide" tutte le sostanze che hanno il sapore aspro, fanno diventare rossa la cartina di tornasole e producono ioni di idrogeno (atomi di idrogeno modificati, n.d.r.). Quando un acido viene a contatto con determinati metalli si creano dei composti definiti "sali". Gli acidi vengono neutralizzati dalle sostanze basiche (dette anche alcaline), ad es. il bicarbonato di sodio.
Gli acidi possono essere minerali (es. cloridrico, solforico, nitrico) ed organici (es. urico, citrico, tartarico, ossalico). Se vengono a contatto con la pelle la irritano e, se sono molto forti, possono avere un`azione caustica.
In medicina vengono utilizzati molti acidi, tra essi citiamo: acetico, acetilsalicilico (vedi l`aspirina), ascorbico (vitamina C), citrico, cloridrico, ecc. Tra gli acidi organici quello di cui ci occuperemo in questo trattato è l`acido urico, uno dei principali componenti dell`urina.

COME SI MISURANO
Per misurare quanto una sostanza è acida o alcalina si usa una scala di valori a cui viene dato il nome di "pH". Nel campo medico, il pH viene utilizzato per misurare il liquidi organici ed in particolare il sangue, la saliva e l`urina. Questi liquidi vengono definiti:
acidi, quando il pH è compreso tra 0 e 7,06,
neutri, quando il pH è uguale a 7,07,
basici o alcalini, quando il pH è compreso tra 7,08 e 14,14.
Pertanto, più basso è il pH e più è acida la sostanza in esame.

IL RAPPORTO ACIDO BASICO
Tutte le reazioni all`interno del nostro organismo, che definiscono le condizioni essenziali di un ambiente in cui la "vita" sia possibile, si svolgono nell`ambito di determinati valori, tra questi il più importante è il rapporto acido/basico. Per una buona salute questo rapporto dovrebbe sempre rimanere costante, si possono però creare delle condizioni troppo acide (situazione assai frequente) o troppo basiche (condizione abbastanza rara).
Affinché l`equilibrio vitale delle cellule si possa mantenere, il loro nucleo deve presentare una reazione acida ed il citoplasma basica o alcalina. Questa differenza è fondamentale, in quanto permette lo scambio di nutrimenti e informazioni tra nucleo e citoplasma. Solo in presenza di una differenza può avvenire uno scambio, la batteria fornisce corrente proprio perché i suoi poli hanno un potenziale elettrico differente.
Se l`ambiente in cui vivono le cellule diventa molto acido questa acidità penetrerà all`interno delle cellule alterando il pH del nucleo e creando i presupposti per quei fenomeni incurabili che vengono comunemente chiamati "malattie da degenerazione cellulare".

COME SI CREANO GLI ACIDI NELL`ORGANISMO
Nell`organismo umano troviamo diversi acidi, alcuni utili (come quelli che costituiscono i succhi gastrici) ed altri assai pericolosi che, quando si accumulano, sono la causa primaria di molte malattie, tra cui l`artrite, l`osteoporosi e la gotta. Vi sono due fonti principali dell`acidità organica:
1 - il ricambio cellulare

2 - l`alimentazione.

A queste vanno aggiunte un`intensa attività muscolare, gli stati febbrili accompagnati da un`accelerazione del metabolismo dovuta a malattie ematologiche (p. es., linfoma, leucemia o anemia emolitica) e le situazioni in cui aumenta la proliferazione e morte delle cellule organiche (p. es. la psoriasi).

IL RICAMBIO CELLULARE
Nel ricambio cellulare, che avviene incessantemente nel nostro organismo, le cellule vecchie o degradate vengono distrutte ed eliminate, ed è proprio la distruzione del nucleo di tali cellule che, dopo vari passaggi, crea acido urico e ammoniaca.

L’ALIMENTAZIONE
Vi sono bevande e alimenti che non sono affatto acidi mentre altre, ad esempio gli agrumi, lo sono in modo notevole, si pensi che il succo di limone presenta un pH uguale a 2.00-2.60. Altri alimenti, pur non essendo acidi, creano con la loro digestione una notevole produzione di acido urico in quanto contengono molte purine, una sostanza bianca e cristallina che si trova nel nucleo delle cellule e rappresenta uno dei componenti elementari del DNA.

Si può determinare se un alimento è acido o alcalino esaminando le ceneri residue dopo la sua digestione. Se i minerali alcalini (calcio, potassio, sodio e magnesio), predominano sui minerali acidi (cloro, azoto, zolfo e fosforo), quell`alimento sarà classificato come alcalino e viceversa.

L`ACIDITÀ NEGLI ALIMENTI
Alcuni tipi di frutta o verdura fresca. L`organismo di una persona sana e non affaticata, è normalmente in grado di trasformare gli acidi naturali di molti alimenti crudi (ad es. limoni, pompelmi, pomodori, acetosa, frutti aciduli) in carbonati alcalini, che sono basici ed utili all`economia dell`organismo. Quando, invece, la persona è stanca o stressata, l`energia nervosa necessaria per una completa digestione e assimilazione non è sufficiente, pertanto l`organismo non è in grado di operare le dovute trasformazioni e gli acidi degli alimenti entrano nella circolazione sanguigna.

Bevande. Quasi tutte le bevande gassate, acqua esclusa, tendono ad essere molto acide. I vari tipi di Cola, ad es. hanno un pH che si aggira intorno al 2,4, mentre limonate e aranciate vanno da 2,9 a 3,2 (1).
Cereali. Tutti i cereali, ad eccezione del miglio, lasciano delle ceneri acide. Frumento (pane, pasta, ecc.) ed Avena sono i più acidi di tutti.
Latticini. I latticini di vacca, sono generatori di molta acidità ed andrebbero sostituiti con quelli di capra o di pecora (2).
Prodotti carnei. La digestione dei prodotti carnei crea una notevole quantità di acido urico, il fegato di un animale carnivoro (ma non l`uomo) è in grado di trasformare l`acido urico causato dall`alimentazione in una sostanza più semplice: l`allantoina che viene espulsa con l`urina.
Prodotti conservati. Tra i prodotti conservati risultano molto acidi tutti i succhi di frutta ed i vari tipi di "latte" derivato dai cereali: latte di soia, avena, riso, ecc. (3)

I MEZZI DI DIFESA
L`organismo non può permettere che l`equilibrio acido/basico venga turbato, pertanto deve provvedere, per quanto gli risulta possibile, a neutralizzare gli acidi in eccesso. Questa neutralizzazione viene compiuta mobilitando alcune sostanze alcaline e vari sali minerali, entrambi prelevati dalle riserve proprie dell`organismo. I minerali alcalinizzanti (calcio, potassio, sodio e magnesio), per es., vengono sottratti alle ossa, ai denti ed alle cellule di tutti i tessuti. Questo spiega in modo evidente perché i grandi consumatori di aceto e sottaceti hanno una dentatura con molti problemi.

Anche gli organi emuntori (reni, pelle, intestino, ecc.) vengono sottoposti ad un super lavoro nel tentativo di eliminare gli acidi pericolosi ed i minerali in eccesso dovuti ai processi di neutralizzazione di cui sopra. Le mucose di questi organi, a cui dovremmo aggiungere i bronchi, le ghiandole salivari e lacrimali, l`utero, ecc., sono ovviamente danneggiate da queste sostanze corrosive e si possono creare i presupposti per vari disturbi (problemi della pelle, infezioni cosiddette microbiche, infiammazioni, litiasi o calcoli, ecc.).

Bere tanta buona acqua ( ACQUA KANGEN ALCALINA) grazie al suo ph elevato (9.5) ed al suo valore ORP negativo (- 450) significa dare un grande aiuto al nostro organismo. Le scorie acide potranno essere prontamente eliminate e non verranno depositate nel nostro corpo.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1. Dale Alexander, "Arthritis and common sense" (Artrite e buon senso).
Witkower Press Incorporated - Hartford, Connecticut, USA, 1956.
2. P. Antognetti, "Latte e formaggio", rischi e allergie per adulti e bambini.
Macro/Edizioni, Diegaro di Cesena (FO). Ordinabile al 0547-346.290.

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Il rosso oceano interno

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Questo intervento ?ratto dalla conferenza dell’autore alla Cancer Control Society (capitolo giapponese) del 25-26 luglio 2009. In esso spicca con chiarezza l’importanza di mantenere il sangue su un PH soglia ottimale alla sua stessa buona ossigenazione e a quella dell’organismo. Una cellula carente di ossigeno non ?i? grado di differenziarsi iniziando il cammino dell’”indifferenziazione” o cancerosi.
Nel 1924, Otto Warburg (che in seguito sarebbe stato proposto due volte come candidato al Premio Nobel) fece l’interessante osservazione che le origini del cancro potevano farsi risalire alla ridotta capacit?el torrente sanguigno di trasportare ossigeno. Senza ossigeno, le cellule perdono rapidamente ogni possibilit?i sopravvivenza. Come reagiscono? Chiaramente, non ?he il sangue smetta improvvisamente di trasportare ossigeno; piuttosto, la perdita della capacit?i trasportare ossigeno ?n processo graduale e non necessariamente continuo, a causa del quale gli effetti nocivi della privazione di ossigeno aumentano progressivamente.
Prenderemo inoltre in esame l’idea di Warburg (apparentemente sbagliata) secondo cui il deterioramento della capacit?i trasportare ossigeno da parte del sangue, una volta cominciato, non pu?sere invertito.
La capacit?el nostro corpo di mantenere un buono stato funzionale dipende da molte sue propriet?himiche, elettriche e fisiche.

I globuli rossi
Il torrente sanguigno ?l nostro “oceano” interno, il liquido che rifornisce ogni cellula dell’ossigeno e dei nutrienti necessari per sopravvivere, portando via, allo stesso tempo, i prodotti di scarto, in modo che il metabolismo non sia ostacolato o contaminato dalle tossine a cui siamo soggetti per il semplice fatto che viviamo in un ambiente imperfetto.
Le strutture che permettono al nostro sangue di trasportare ossigeno sono i globuli rossi, piccoli emisferi vuoti che assorbono ossigeno alla superficie e sono abbastanza piccoli e flessibili da riuscire a insinuarsi nei minuscoli capillari che li trasportano nei punti pi?stanti del sistema circolatorio. Tutti i globuli devono galleggiare nel siero separati dagli altri globuli, altrimenti possono “coagularsi” e perdere la loro indispensabile flessibilit?per non parlare del fatto che diminuirebbe la superficie utile per trasportare ossigeno).
Ogni globulo rosso trasporta in superficie una certa quantit?i elettroni, i quali gli conferiscono una carica negativa. Il pH del sangue dovrebbe essere leggermente al di sopra di 7.0, il pH dell’acqua neutra; al di sotto di 7.0 siamo in ambiente acido, al di sopra in ambiente alcalino. Un pH leggermente alcalino, tra 7.35 e 7.40, ?onsiderato ottimale per il sangue. I nostri processi fisiologici sono sensibilissimi a ogni minima variazione del pH, e il mantenimento dei valori corretti ?efinito “omeostasi”. Se uno solo dei valori ideali (concentrazione chimica, acidit?viscosit?temperatura, volume, etc.) varia anche di pochissimo, la nostra sopravvivenza ? rischio.
Se il pH del torrente sanguigno scende sotto 7.0, il sangue “diventa acido” e gli elettroni che allontanano i globuli gli uni dagli altri vengono meno.

Senza ossigeno
Sorge la domanda: «Cosa accade alle cellule del corpo quando non ricevono pi?sigeno?».

In molti casi, le cellule prive di ossigeno per lunghi periodi semplicemente muoiono. Decomponendosi, creano ancora pi?idit?facendo scendere ulteriormente il pH. Alcune cellule, invece, per sopravvivere “cambiano marcia” e passano a uno stato in cui non hanno bisogno di ossigeno per creare energia. Lo stato sano e normale della cellula ?uello del metabolismo “ossidativo”, in cui l’ossigeno e i nutrienti vengono utilizzati per creare energia (ATP) e sopravvivere, funzionare e riprodursi. Altrimenti lo stato privo di ossigeno a cui passano, detto “fermentativo”, sottende, per creare energia, il processo molto meno efficiente della glicolisi. In tale stato, anzich?rodurre energia, acqua e anidride carbonica, le cellule producono quantit?inime di energia e acido lattico, il quale diminuisce ulteriormente il pH circostante.
Poich?roducono molta meno energia che nello stato ossidativo (solo circa il 7%), le cellule in stato fermentativo possono soltanto scindersi e crescere, scindersi e crescere, anzich?ontribuire all’efficienza del corpo. Esse non sono pi?llule “differenziate” dei muscoli, dei nervi, delle ossa o dei grassi, con un’utile funzione all’interno del corpo; sono diventate cellule “indifferenziate” o cancerogene. ?importante capire che le cellule cancerogene non sono nemici che vengono dall’esterno. Esse rappresentano il tentativo disperato da parte di alcune cellule di sopravvivere anche quando non ricevono abbastanza ossigeno per un metabolismo sano. Dire che stiamo “combattendo il cancro”, quindi, rappresenta un fraintendimento totale: il “cancro” ?olo il tentativo disperato delle nostre cellule di restare vive! Combattere contro di esse, in realt?vuol dire combattere contro noi stessi.

Acqua salata
Molti libri e documenti che abbiamo consultato per studiare questo fenomeno affermano senza ombra di dubbio che il cancro non pu?pravvivere in ambiente alcalino. Provate a immaginare cosa accade a un pesce sano di acqua salata se viene improvvisamente messo tra le chiare, fresche acque di un lago: i suoi organi interni, perfettamente funzionanti nell’acqua salata, nel nuovo ambiente si deteriorano e muoiono. La stessa cosa accade alle cellule cancerogene quando l’ambiente acido in cui prosperano diventa alcalino. Dunque, mantenere il nostro ambiente interno a un pH ottimale di 7.35 dovrebbe prevenire il cancro, e persino invertirlo! La chiave per prevenire il cancro sta nel non lasciare mai che il pH del corpo scenda al di sotto di 7.35, se possibile.

Ci sono cibi e cibi
Ora dobbiamo tornare al punto di partenza e scoprire perch? sistemi corporei non sono riusciti a espletare la loro funzione principale.
Scopriamo che i cibi che mangiamo, le scelte alimentari che compiamo pi?lte al giorno, hanno effetti notevoli sull’equilibrio acido/base del nostro torrente sanguigno. Ci sono cibi che creano e mantengono un sano ambiente alcalino, incoraggiando la circolazione dell’ossigeno nel nostro sangue, mentre altri creano e rafforzano un pericoloso ambiente acido. Questi non sono necessariamente cibi che risultano acidi o alcalini al gusto o alla misurazione, nella loro forma naturale: i limoni, per esempio, nonostante la loro acidit?quando vengono metabolizzati (digeriti), creano alcali nel nostro corpo. ?la natura chimica del residuo (le “ceneri”) rimanente dopo che l’alimento ?tato metabolizzato a determinare se un alimento crea alcalinit? acidit?
Quando mangiamo prodotti vegetali, in genere, le ceneri rimanenti dopo che il nostro corpo “brucia” il carburante creano condizioni alcaline. All’altro estremo, quando consumiamo e metabolizziamo prodotti animali – per esempio pollo, pesce, bistecca, maiale, uova e latte (proteine animali) – le ceneri restanti tendono a creare acidit?a causa dell’elevato contenuto fosforico degli alimenti. Il fosforo delle ceneri si combina con l’acqua del nostro corpo, creando acido fosforico.
Se mangiamo sempre alimenti che creano acidit?senza bilanciarli con alimenti che creano alcali, costruiremo e manterremo per le nostre cellule un ambiente acido, quindi anaerobico (privo di ossigeno). Questa condizione, come ha fatto notare Warburg, favorisce il cancro. Possiamo vedere i risultati della succitata sequenza nello stato di salute della popolazione degli Stati Uniti, dove il consumo di carne e di alimenti animali ?aggiore che nel resto del mondo: l’incidenza dei tumori, negli Stati Uniti, ?ggi di una persona ogni 2.3, e aumenta sempre di pi?. Colin Campbell, PhD, il pi?signe nutrizionista degli Stati Uniti (e forse del mondo intero) ha analizzato i rapporti tra proteine animali e cancro in uno studio condotto nelle Filippine. In certi casi, riducendo l’assunzione di proteine animali, la crescita del tumore s’invert?
Ricordiamoci che anche l`acqua ?n alimento, bere ogni giorno acqua alcalina con un ph elevato (acqua kangen ph 9.5) ?n aiuto fonamentale per mantenere uno stato di omeostasi alcalino nel nostro sangue.

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