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domenica 4 aprile 2010

Il rosso oceano interno

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Questo intervento ?ratto dalla conferenza dell’autore alla Cancer Control Society (capitolo giapponese) del 25-26 luglio 2009. In esso spicca con chiarezza l’importanza di mantenere il sangue su un PH soglia ottimale alla sua stessa buona ossigenazione e a quella dell’organismo. Una cellula carente di ossigeno non ?i? grado di differenziarsi iniziando il cammino dell’”indifferenziazione” o cancerosi.
Nel 1924, Otto Warburg (che in seguito sarebbe stato proposto due volte come candidato al Premio Nobel) fece l’interessante osservazione che le origini del cancro potevano farsi risalire alla ridotta capacit?el torrente sanguigno di trasportare ossigeno. Senza ossigeno, le cellule perdono rapidamente ogni possibilit?i sopravvivenza. Come reagiscono? Chiaramente, non ?he il sangue smetta improvvisamente di trasportare ossigeno; piuttosto, la perdita della capacit?i trasportare ossigeno ?n processo graduale e non necessariamente continuo, a causa del quale gli effetti nocivi della privazione di ossigeno aumentano progressivamente.
Prenderemo inoltre in esame l’idea di Warburg (apparentemente sbagliata) secondo cui il deterioramento della capacit?i trasportare ossigeno da parte del sangue, una volta cominciato, non pu?sere invertito.
La capacit?el nostro corpo di mantenere un buono stato funzionale dipende da molte sue propriet?himiche, elettriche e fisiche.

I globuli rossi
Il torrente sanguigno ?l nostro “oceano” interno, il liquido che rifornisce ogni cellula dell’ossigeno e dei nutrienti necessari per sopravvivere, portando via, allo stesso tempo, i prodotti di scarto, in modo che il metabolismo non sia ostacolato o contaminato dalle tossine a cui siamo soggetti per il semplice fatto che viviamo in un ambiente imperfetto.
Le strutture che permettono al nostro sangue di trasportare ossigeno sono i globuli rossi, piccoli emisferi vuoti che assorbono ossigeno alla superficie e sono abbastanza piccoli e flessibili da riuscire a insinuarsi nei minuscoli capillari che li trasportano nei punti pi?stanti del sistema circolatorio. Tutti i globuli devono galleggiare nel siero separati dagli altri globuli, altrimenti possono “coagularsi” e perdere la loro indispensabile flessibilit?per non parlare del fatto che diminuirebbe la superficie utile per trasportare ossigeno).
Ogni globulo rosso trasporta in superficie una certa quantit?i elettroni, i quali gli conferiscono una carica negativa. Il pH del sangue dovrebbe essere leggermente al di sopra di 7.0, il pH dell’acqua neutra; al di sotto di 7.0 siamo in ambiente acido, al di sopra in ambiente alcalino. Un pH leggermente alcalino, tra 7.35 e 7.40, ?onsiderato ottimale per il sangue. I nostri processi fisiologici sono sensibilissimi a ogni minima variazione del pH, e il mantenimento dei valori corretti ?efinito “omeostasi”. Se uno solo dei valori ideali (concentrazione chimica, acidit?viscosit?temperatura, volume, etc.) varia anche di pochissimo, la nostra sopravvivenza ? rischio.
Se il pH del torrente sanguigno scende sotto 7.0, il sangue “diventa acido” e gli elettroni che allontanano i globuli gli uni dagli altri vengono meno.

Senza ossigeno
Sorge la domanda: «Cosa accade alle cellule del corpo quando non ricevono pi?sigeno?».

In molti casi, le cellule prive di ossigeno per lunghi periodi semplicemente muoiono. Decomponendosi, creano ancora pi?idit?facendo scendere ulteriormente il pH. Alcune cellule, invece, per sopravvivere “cambiano marcia” e passano a uno stato in cui non hanno bisogno di ossigeno per creare energia. Lo stato sano e normale della cellula ?uello del metabolismo “ossidativo”, in cui l’ossigeno e i nutrienti vengono utilizzati per creare energia (ATP) e sopravvivere, funzionare e riprodursi. Altrimenti lo stato privo di ossigeno a cui passano, detto “fermentativo”, sottende, per creare energia, il processo molto meno efficiente della glicolisi. In tale stato, anzich?rodurre energia, acqua e anidride carbonica, le cellule producono quantit?inime di energia e acido lattico, il quale diminuisce ulteriormente il pH circostante.
Poich?roducono molta meno energia che nello stato ossidativo (solo circa il 7%), le cellule in stato fermentativo possono soltanto scindersi e crescere, scindersi e crescere, anzich?ontribuire all’efficienza del corpo. Esse non sono pi?llule “differenziate” dei muscoli, dei nervi, delle ossa o dei grassi, con un’utile funzione all’interno del corpo; sono diventate cellule “indifferenziate” o cancerogene. ?importante capire che le cellule cancerogene non sono nemici che vengono dall’esterno. Esse rappresentano il tentativo disperato da parte di alcune cellule di sopravvivere anche quando non ricevono abbastanza ossigeno per un metabolismo sano. Dire che stiamo “combattendo il cancro”, quindi, rappresenta un fraintendimento totale: il “cancro” ?olo il tentativo disperato delle nostre cellule di restare vive! Combattere contro di esse, in realt?vuol dire combattere contro noi stessi.

Acqua salata
Molti libri e documenti che abbiamo consultato per studiare questo fenomeno affermano senza ombra di dubbio che il cancro non pu?pravvivere in ambiente alcalino. Provate a immaginare cosa accade a un pesce sano di acqua salata se viene improvvisamente messo tra le chiare, fresche acque di un lago: i suoi organi interni, perfettamente funzionanti nell’acqua salata, nel nuovo ambiente si deteriorano e muoiono. La stessa cosa accade alle cellule cancerogene quando l’ambiente acido in cui prosperano diventa alcalino. Dunque, mantenere il nostro ambiente interno a un pH ottimale di 7.35 dovrebbe prevenire il cancro, e persino invertirlo! La chiave per prevenire il cancro sta nel non lasciare mai che il pH del corpo scenda al di sotto di 7.35, se possibile.

Ci sono cibi e cibi
Ora dobbiamo tornare al punto di partenza e scoprire perch? sistemi corporei non sono riusciti a espletare la loro funzione principale.
Scopriamo che i cibi che mangiamo, le scelte alimentari che compiamo pi?lte al giorno, hanno effetti notevoli sull’equilibrio acido/base del nostro torrente sanguigno. Ci sono cibi che creano e mantengono un sano ambiente alcalino, incoraggiando la circolazione dell’ossigeno nel nostro sangue, mentre altri creano e rafforzano un pericoloso ambiente acido. Questi non sono necessariamente cibi che risultano acidi o alcalini al gusto o alla misurazione, nella loro forma naturale: i limoni, per esempio, nonostante la loro acidit?quando vengono metabolizzati (digeriti), creano alcali nel nostro corpo. ?la natura chimica del residuo (le “ceneri”) rimanente dopo che l’alimento ?tato metabolizzato a determinare se un alimento crea alcalinit? acidit?
Quando mangiamo prodotti vegetali, in genere, le ceneri rimanenti dopo che il nostro corpo “brucia” il carburante creano condizioni alcaline. All’altro estremo, quando consumiamo e metabolizziamo prodotti animali – per esempio pollo, pesce, bistecca, maiale, uova e latte (proteine animali) – le ceneri restanti tendono a creare acidit?a causa dell’elevato contenuto fosforico degli alimenti. Il fosforo delle ceneri si combina con l’acqua del nostro corpo, creando acido fosforico.
Se mangiamo sempre alimenti che creano acidit?senza bilanciarli con alimenti che creano alcali, costruiremo e manterremo per le nostre cellule un ambiente acido, quindi anaerobico (privo di ossigeno). Questa condizione, come ha fatto notare Warburg, favorisce il cancro. Possiamo vedere i risultati della succitata sequenza nello stato di salute della popolazione degli Stati Uniti, dove il consumo di carne e di alimenti animali ?aggiore che nel resto del mondo: l’incidenza dei tumori, negli Stati Uniti, ?ggi di una persona ogni 2.3, e aumenta sempre di pi?. Colin Campbell, PhD, il pi?signe nutrizionista degli Stati Uniti (e forse del mondo intero) ha analizzato i rapporti tra proteine animali e cancro in uno studio condotto nelle Filippine. In certi casi, riducendo l’assunzione di proteine animali, la crescita del tumore s’invert?
Ricordiamoci che anche l`acqua ?n alimento, bere ogni giorno acqua alcalina con un ph elevato (acqua kangen ph 9.5) ?n aiuto fonamentale per mantenere uno stato di omeostasi alcalino nel nostro sangue.

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Fonte : http://www.acqua-kangen-alcalina.com

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